Indice

Premessa

Una lingua inventata

Il nanesco è una delle lingue inventate del mondo di Soeliok. Fa parte quindi delle lingue artificiali, ma è stata pensata per somigliare il più possibile a una lingua spontanea.
Quando si a che fare con lingue artificiali è sempre molto importante capirne l’obiettivo. Si può decidere di inventare una lingua per creare un codice segreto, per divertirsi nell’atto stesso di farlo o in alcuni casi anche per agevolare una comunità di parlanti. Chi si avvicina ad una lingua inventata deve quindi aver ben chiaro l'intento originale dell'autore per capire come approcciarla Nel caso del nanesco l’obiettivo è quello di arricchire il mondo di Soeliok (più in particolare il popolo dei nani delle montagne) e renderlo più vero, dettagliato e credibile.
Nel caso in cui volessi divertirti a scoprire o imparare il nanesco devi quindi sapere che abbiamo progettato la lingua immaginando il percorso antropologico, storico e culturale che ha vissuto il popolo dei nani e abbiamo cercato di renderla il più simile possibile a una lingua spontanea, nata come tutte le lingue, dall’evoluzione sociale del popolo che la parla e scrive.

1.Introduzione

Cenni sui nani delle montagne

Caratteristiche fisiche dei nani delle montagne

  • Sono un popolo molto longevo (vivono circa 300 anni)
  • Sono robusti e praticamente immuni a quasi tutte le malattie conosciute
  • Sono di statura bassa e tarchiata, ma possono avere fisicità molto diverse tra loro.
  • Abitano in zone montuose tra gli 800 e i 4000 metri di altitudine
  • Il loro apparato fonatorio è simile a quello umano, ma con piccole differenze dovute alle dimensioni

Caratteristiche sociali culturali dei nani delle montagne

  • Abitano un luogo circoscritto, senza alcun tipo di relazione sociale esterna.
  • Hanno fatto della scienza e della conoscenza il loro stile di vita.
  • Ricercano, studiano, progettano e insegnano per tutta la loro vita.
  • Conoscono le altre lingue attraverso i libri che importano tramite la falconeria.
Il popolo dei nani delle montagne ha le competenze cognitive e la cultura di base per fare fare uso di una lingua dalla grammatica strutturata e complessa. Hanno necessità di una lingua in grado di esprimere concetti evoluti e dettagliati, sia scientifici e tecnici, sia storici-umanistici.
Sono pragmatici ed efficienti, la loro lingua rispecchia questa caratteristica sociale. I nani delle montagne nella loro cultura non sono soliti fare uso di decorazioni e ornamenti. Il clima rigido e le difficoltà ambientali li hanno spinti verso la ricerca dell'efficienza in tutti gli ambiti della loro società e la loro lingua è un perfetto esempio di questa tendenza.

Storia e distribuzione geografica

Il massiccio montuoso di Norkiak in passato ha subito un devastante assestamento geologico che ha fatto sprofondare la zone interna innalzando le vette più esterne. Il risultato di questo evento sismico è stata la generazione del Kèlamnkor: un territorio montuoso di circa 100m quadrati con altitudini comprese tra gli 800 e i 4000 metri circondato da una catena montuosa invalicabile con vette alte fino a 10 mila metri.
In antichità i nani erano un popolo unico che abitava le montagne e raggiungeva le Terre Popolate superando le alte vette della catena di Norkian cavalcando i draghi. Nei millenni la simbiosi con i draghi si è fatta sempre più debole fino a sparire del tutto e i nani si sono divisi in due specie distinte.
I nani delle pianure (che oggi parlano il nanico) hanno popolato le coste lungo i mari settentrionali e si sono dedicati alla conquista e alla guerra.
I nani delle montagne (che oggi parlano il nanesco) sono rimasti tra le montagne nella regione del Kélamnkor dove, confinati tra le alte vette della catena montuosa invalicabile, hanno messo il loro ingegno al servizio della ricerca scientifica.
La lingua dei nani delle montagne è quindi un mix tra nanesco antico e influenze culturali più recenti dovute agli studi dei testi delle Terre Popolate.

La lingua nanesca

Per comprendere la struttura linguistica nanesca è bene prima conoscere la natura del loro pensiero. I nani delle montagne sono analitici, pragmatici, longevi e da millenni isolati tra le montagne. Dedicano gran parte della loro vita allo studio e alla ricerca e sono uniti in una visione sociale volta al reciproco vantaggio.
La lingua intesa come strumento di comunicazione, assume per loro una funzione diversa da quella delle lingue che conosciamo.
La struttura analitica del loro pensiero e l’attitudine all’applicazione di un metodo scientifico in quasi tutte le attività quotidiane, ha profondamente modificato la struttura linguistica dei nani delle montagne. Si sono infatti costituiti dei paradigmi di base, molto diversi da quelli della maggior parte delle lingue conosciute. Prima fra tutte l’elaborazione stessa del concetto di parola.
Nelle principali lingue le parole si formano con l’uso e la loro diffusione si radicalizza nei parlanti che si abituano a sentirne il suono e quindi la accolgono nel loro vocabolario. Sono poi gli esperti e gli studiosi che attraverso le grammatiche e i dizionari, analizzano tali fenomeni e ne descrivono le norme e gli usi “ufficiali”.
Nella lingua nanesca la parola è invece il frutto di un'elaborazione codificata che tutti i parlanti conoscono e usano. Le parole non sono quindi dei suoni statici presenti in un vocabolario, ma sono combinazioni dinamiche che si formano durante la costruzione dei pensiero seguendo i processi di un sistema di regole.

Origini della lingua

Ovviamente la lingua dei nani non è sempre stata così. Il nanesco antico ha una struttura sintattica completamente diversa, è basato su un sistema di casi e la morfologia delle parole rispetta le principali regole di tutte le lingue cosiddette “naturali”.
Il nanesco come lo conosciamo oggi è il risultato di un lungo processo di trasformazione ed efficientazione linguistica, scaturito dalle esigenze specifiche dei loro parlanti.
A mano a mano che i nani delle montagne progredivano nella loro isolata e longeva evoluzione sociale, si manifestava sempre più la necessità di una forma di comunicazione adeguata ai loro processi cognitivi. E con il passare dei millenni, mentre la lingua che parlavano e scrivevano alterava il loro pensiero, il sistema sociale agiva attivando normative che snellivano i processi linguistici più caotici e li ordinavano in sistemi di regole più organizzati e strutturati.
Questa trasformazione, sarebbe stata impossibile in un qualsiasi ecosistema aperto, in quanto il territorio esteso non ne avrebbe permesso il controllo, ma la natura isolata del territorio unito all’approccio metodologico della società nanesca hanno dato vita a un sistema linguistico che oggi può essere definito come un ibrido, tra una lingua naturale e una lingua artificiale.

Evoluzione e mantenimento del nanesco moderno

La loro società longeva, confinata e intellettualmente evoluta ha creato le condizioni per una lingua che nasce in modo spontaneo, ma si evolve secondo una progettazione condivisa.
A Fiòrderik, la capitale dei nani delle montagne, si tengono convegni annuali durante i quali i mastri linguisti, fanno un’analisi delle mutazioni della lingua e le implementano all’interno di una grammatica in una sorta di evoluzione controllata al fine di evitare tutte quelle eccezioni, casi particolari costruzioni irregolari presenti nelle lingue parlate da popoli che vivono territori aperti.

2.Fonetica e fonologia

Fonemi e allofoni

La fonetica del nanesco ricorda i suoni duri tipici delle popolazioni che vivono sulle montagne, ma allo stesso tempo include un’intenzione calma e logica che riflette gli aspetti sociali legati alla ricerca e alla divulgazione.

Le consonanti

Per comprendere come pronunciare le consonanti nella lingua dei nani delle montagne, è essenziale familiarizzare con alcuni concetti chiave della fonetica consonantica. Questi concetti ci permettono di descrivere con precisione il modo in cui una consonante viene prodotta.

Luogo di Articolazione

Questo descrive dove avviene il principale restringimento o chiusura nel tratto vocale durante la produzione della consonante:
Bilabiale: prodotta con entrambe le labbra.
Labiodentale: prodotta con il labbro inferiore e i denti superiori.
Alveolare: prodotta con la lingua contro gli alveoli, la regione appena dietro i denti superiori.
Palatale: prodotta con la lingua contro il palato duro.
Velare: prodotta con la parte posteriore della lingua contro il palato molle o velo.
Glottidale: prodotta nella glottide, l'apertura tra le corde vocali.

Modo di Articolazione

Indica il tipo di restringimento o ostacolo creato nel tratto vocale:
Occlusiva: l'aria viene completamente bloccata e poi rilasciata.
Nasale: l'aria esce attraverso il naso.
Fricativa: c'è un restringimento ma non una completa occlusione, quindi l'aria passa attraverso una stretta apertura creando un suono di frizione.
Vibrante: la lingua vibra contro il punto di articolazione.
Approssimante: c'è un restringimento minore rispetto alla fricativa, l'aria passa liberamente attraverso il tratto vocale senza creare turbolenze.

Sonorità

Indica se le corde vocali vibrano (sonora) o no (sorda) durante la produzione della consonante:
Sonora: le corde vocali vibrano.
Sorda: le corde vocali non vibrano.

Le 14 consonanti del Nanesco:

Bilabiali:

p: Occlusiva, Sorda.
Come 'padre' in italiano.
b: Occlusiva, Sonora.
Come 'bene' in italiano.
m: Nasale, Sonora.
Come 'mamma' in italiano.

Labiodentali:

f: Fricativa, Sorda.
Come 'fare' in italiano.
v: Fricativa, Sonora.
Come 'vino' in italiano.

Alveolari:

t: Occlusiva, Sorda.
Come 'tavolo' in italiano.
d: Occlusiva, Sonora.
Come 'dado' in italiano.
n: Nasale, Sonora.
Come 'nono' in italiano.
r: Vibrante, Sonora.
Come 'rosa' in italiano.

Post-alveolare:

ʃ: Fricativa, Sorda.
Come 'sci' in italiano.

Palatale:

j: Approssimante, Sonora.
Come 'ieri' in italiano (la 'i' iniziale).

Velari:

k: Occlusiva, Sorda.
Come 'casa' in italiano (la 'c' davanti a 'a').
g: Occlusiva, Sonora.
Come 'gatto' in italiano.

Glottidale:

h: Fricativa, Sorda.
Come 'house' in inglese (in italiano, la 'h' non viene pronunciata).

Le vocali

Per comprendere come pronunciare le vocali del nanesco rivediamo i concetti di fonetica che ci permettono di descrivere il modo in cui una vocale viene prodotta.

Apertura

Si riferisce all'altezza verticale della lingua nella bocca durante la pronuncia:
Chiusa: La lingua è vicina al palato.
Semi-chiusa: La lingua è leggermente più bassa rispetto alla posizione chiusa.
Semi-aperta: La lingua è più in basso rispetto alla posizione semi-chiusa.
Aperta: La lingua è nella sua posizione più bassa.

Posizione

Indica se la vocale è prodotta con la parte anteriore o posteriore della bocca:
Anteriore: Prodotta con la parte anteriore della bocca.
Posteriore: Prodotta con la parte posteriore della bocca.

Arrotondamento

Si riferisce alla forma delle labbra durante la produzione della vocale:
Arrotondata: Le labbra sono sporgenti e rotonde.
Non arrotondata: Le labbra sono rilassate o allungate.

Le 8 vocali del Nanesco:

a - Aperta, Anteriore, Non arrotondata.
Esempio: 'padre' in italiano, 'cat' in inglese
ɛ - Semi-aperta, Anteriore, Non arrotondata.
Esempio: 'letto' in italiano, 'bed' in inglese
e - Semi-chiusa, Anteriore, Non arrotondata.
Esempio: 'bene' in italiano, 'day' in inglese
(l'inglese non ha esattamente questo suono, ma è simile)
i - Chiusa, Anteriore, Non arrotondata.
Esempio: 'vino' in italiano, 'see' in inglese
ɔ - Semi-aperta, Posteriore, Arrotondata.
Esempio: 'cosa' in italiano, 'dog' in inglese
(l'inglese americano ha esattamente questo suono)
ø - Semi-chiusa, Anteriore, Arrotondata.
Esempio: 'før' in danese (non esiste in italiano o inglese)
u - Chiusa, Posteriore, Arrotondata.
Esempio: 'uva' in italiano, 'boot' in inglese
y - Chiusa, Anteriore, Arrotondata.
Esempio: 'übung' in tedesco (non esiste in italiano o inglese)

Inventario dei suoni (fonemi)

Le consonanti

In nanesco sono presenti 13 consonanti, tra tutte le consonanti codificate nel sistema fonetico internazionale quelle evidenziate in giallo sono quelle presenti nella lingua nanesca
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
1
bilabiali
labio-dentali
dentali
alveolari
postalveolari
retroflesse
palatali
velari
uvulari
faringali
glottidali
2
sorda
sonora
3
occlusive
p
b
t
d
ʈ
ɖ
c
ɟ
k
g
q
ɢ
ʔ
4
nasali
m
ɱ̊
ɱ
n
ɳ̊
ɳ
ɲ̊
ɲ
ŋ̊
ŋ
ɴ̥
ɴ
5
vibranti
ʙ̥
B
r
ʀ̥
ʀ
6
monovibranti
ɾ
ɽ
7
affricate
p͡ɸ
b͡β
p͡f
b͡v
t̪͡θ
d̪͡ð
t͡s
d͡z
t̠͡ʃ
d̠͡ʒ
ʈ͡ʂ
ɖ͡ʐ
c͡ç
ɟ͡ʝ
k͡x
g͡ɣ
q͡χ
ɢ͡ʁ
ʔ͡h
8
fricative
ɸ
β
f
v
θ
ð
s
z
ʃ
ʒ
ʂ
ʐ
ç
ʝ
x
ɣ
χ
ʁ
ħ
ʕ
h
ɦ
9
fricative laterali
ɬ
ɮ
10
approssimanti
β̞
ʋ
ɹ
ɹ̠
ɻ
j
ɰ
ʁ̞
11
approssimanti laterali
l
ɭ̊
ɭ
ʎ̥
λ
ʟ̥
ʟ
12
non polmoniche
ɓ
ɗ
ʄ
ɠ
ʛ
13
clicks
ʘ
ǀ
ǁ
ǃ
ǂ
All:
13

Le vocali

A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
1
anteriori
centrali
posteriori
2
chiuse
i
y
ɨ
ʉ
ɯ
u
3
quasi chiuse
ɪ
ʏ
ʊ
4
semi chiuse
e
ø
ɘ
ɵ
ɤ
o
5
medie
ə
6
semi aperte
ɛ
œ
ɜ
ɞ
ʌ
ɔ
7
quasi aperte
æ
ɐ
8
aperte
a
ɶ
ɐ
a
All:
8

Regole di fonotassi

In nanesco gli accoppiamenti fonetici possibili sono di due tipi: naturali e agglutinati.
Gli accoppiamenti naturali
sono quelli che si formano all’interno di parole morfologicamente basilari e rappresentano i suoni più puri della lingua.
Gli accoppiamenti agglutinati
sono tutti quegli accoppiamenti che esistono solo perché derivano dall’agglutinamento di due parole.
ad esempio il suono bv è un accoppiamento che si trova solo in parole come døb-vel o kjab-velk
La tabella seguente mostra tutti gli accoppiamenti fonetici permessi in nanesco (sia quelli naturali sia quelli agglutinati).
Ogni cella mostra tre spazi che indicano la posizione della coppia fonetica all’interno della parola. rispettivamente:
  • a inizio della parola
  • in cnetro parola
  • a fine parola
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
1
bilabiale
bilabiale
bilabiale
labio dentale
labio dentale
alveolare
alveolare
alveolare
alveolare
palatale
velare
velare
glottidale
2
sorda
sonora
sonora
sorda
sonora
sorda
sonora
sonora
sonora
sonora
sorda
sonora
sorda
3
p
b
m
f
v
t
d
n
r
j
k
g
h
4
occlusiva
bilabiale
sorda
p
- kappen -
pb
pm
pfel apfjøn -
- apvellag -
- hiptag -
- høpdel -
- øpnak -
proak asprek -
pjorvik aspjøld -
- hipkag -
- nøpgard -
- goip-hek -
5
occlusiva
bilabiale
sonora
b
bp
- ibbalk -
bm
- nib-furk -
- døbvel -
- hibtek -
- kubdek -
bnuk labnik -
brøen svønbred -
bjørk asbjorg -
- abkerg -
- nibgraak -
knub-hork -
6
nasale
bilabiale
sonora
m
- ümpak elkamp
- imbedgan kumb
- skamme -
- amfel ?
- imved -
- svimtarg fømt
- lømdaarg -
- vindar svind
- hamrek -
mjørvag smjorg -
kmer hikmag -
- ømgad -
- svim-hek -
7
fricativa
labio dentale
sorda
f
- difpak -
- nefbag -
- ørf-mag -
- øffilk -
- hef-varg -
ftag iftag angøft
fdaarg søfderig -
fnak svifnek -
frøndag infreg -
fjørd denfjork -
fkaal øfked lüfk
- nüfga -
- ilkef-hik -
8
fricativa
labio dentale
sonora
v
- üvpal -
vb
- divmaag -
- hekav-farg -
- üvvalk -
- øvtek børavt
- kamevdag -
- døvnel -
vraag lüvrig ilkavr
vjørg sodervjord -
- sivkirg devk
- glavgark harøvg
- nikev-hek -
9
occlusiva
alveolare
sorda
t
- intpøéng -
- atbegark -
- gøtmel -
- vitføn -
tvurik atvenbag -
- ettard -
- het-daag -
- hitnag -
travgard etrag -
tjorb slutjorg -
- itkap -
- lutgarg -
- slut-herg -
10
occlusiva
alveolare
sonora
d
- gødpel -
- lüdbaarg -
- lejdmag -
- midfølk -
dverk midval -
- ludtark -
- veddark -
dnøval kadneg -
draak adrik -
rjég vegadrjork -
- vledkad svidk
- ledgar -
- sved-hek -
11
nasale
alveolare
sonora
n
- sveinpad -
- inbørg -
- lejnmag -
- agénfal sdønf
- invrak -
- véntag kønt
- indeborg sklund
- ennøld -
- venraken -
njørd vasenjork -
- inkard slunk
- éngard brøveng
- ølken-hark -
12
vibrante
alveolare
sonora
r
- ørpeg vürp
- nirberk gøldorb
- virmak -
- arfeg binderf
- ervig kodarv
- førten divurt
- firdur fiord
- ernag viøstern
- skarrøld -
rjosk svarjok -
- varkal berk
- ergaork vasterg
- svir-hek -
13
approssimante
palatale
sonora
j
- svejpgar løjp
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
jj
- - -
- - -
- - -
14
occlusiva
velare
sorda
k
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- støkké -
- - -
- svikhorden -
15
occlusiva
velare
sonora
g
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- véggard -
- - -
16
occlusiva
glottidale
sorda
h
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
hh
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16
All:
16

Accenti tonici e grafici

Nella trascrizione dal nanesco per indicare l’accento tonico si usa il trattino basso sotto la vocale.
Quindi queste sono le le 8 vocali senza accento tonico
a e é i o ø u ü
Mentre queste sono le 8 vocali con accento tonico
a e é i o ø u ü
Esempio;
nüdén flekjorg on-møg hik-vlug dé utsved verg-dar
In questo modo possiamo indicare sia gli accenti grafici sia quelli tonici per ogni vocale.
Tuttavia se la parola non ha alcun accento tonico, per convenzione la si intende piana e quindi con l'accento tonico sulla penultima sillaba.
nüdén flekjorg on-møg hik-vlug dé utsved verg-dar
Quindi la frase dell'esempio si può scrivere anche senza accenti tonici, in quanto sono tutti nella loro posizione naturale.
Diventa invece fondamentali per parole come
hèldimak per evitare la confusione con hèldimak
In nanesco l’accento tonico non cambia mai il significato di una parola.
Non possono verificarsi quindi casi come in italiano: àncora - ancòra o prìncipi - princìpi
esempio:
luvtag e luvtag
significa sempre probabilità, ma l’accento tonico si usa per dare informazioni aggiuntive come ad esempio nel caso della forma interrogativa.

Prosodia

Intonazione

L’intonazione in nanesco non ha una funzione sintattica o semantica (tranne i rari casi).
Il parlante è dunque libero di scegliere l’intonazione di ogni frase per fornire all’ascoltatore indicazioni aggiuntive legate agli stati d’animo o per rafforzare concetti specifici.

Accento (stress)

Le parole non cambiano mai significato se si sposta l’accento tonico tra le sillabe. Questo permette al parlante di usare con una certa libertà lo spostamento dell’accento per enfatizzare una o più parole nella frase.
Nelle forme interrogative ad esempio, è molto usato posticipare la sillaba accentata sulle parole che hanno maggiore influenza sulla domanda.

Ritmo e velocità del parlato

Essendo una lingua agglutinante che da origine a parole nuove praticamente ad ogni frase, parlare velocemente il nanesco può generare confusione nell’ascoltatore in quanto a volte non è facile capire i confini dei gruppi sillabici che compongono le parole. Per questo motivo i parlanti madrelingua tendono a marcare delle brevi pause al termine di ogni parola e a legare tra loro invece i gruppi sillabici all’interno delle parole.
Descrivere il colpo di glottide per evidenziare la sillabazione

Regole di pronuncia

Le consonanti sorde non si addolciscono mai quando precedono le consonanti sonore, come avviene invece in molte altre lingue. In questi casi si forma spontaneamente tra i parlanti esperti un piccolo colpo di glottide tra le consonanti in modo da marcarne lo stacco e rendere più intelligibile la pronuncia.
quindi utvel non diventa udvel
anche se il gruppo dv è più semplice da pronunciare rispetto al gruppo tv
allo stesso modo afdek non diventa avdek
anche se il gruppo vd è più semplice da pronunciare rispetto al gruppo fd
in questo modo la lingua nanesca mantiene una maggiore possibilità di accoppiamenti fonetici possibili che permette di generare parole monosillabiche o bisillabiche molto comode in una lingua così agglutinante.

Dittonghi raddoppiamenti e altri suoni complessi

Analisi del gruppo j seguito da vocale come in bjork la j si legge come i?
I raddoppiamenti vocalici come in deer in il luvtaag e quelli consonantici come in fehellag o stokké si pronunciano allungando e marcando la coppa di suoni e si tende a spezzarli nella sillabazione.
Non esistono invece raddoppiamenti fonosintattici tra le parole (cogeminazione). L’intenzione nel parlante nanesco di marcare con una micro pausa le parole non agglutinate impedisce la formazione di cogeminazione.
Quindi in frasi come
on ege bjork tra la “e” finale di ege e la “b” iniziale di biork non si forma alcun raddoppiamento, al contrario si tende a marcarne la pausa con un colpo di glottide.

Sillabazione

In nanesco la sillabazione segue una serie di regole che derivano soprattutto dal sistema di scrittura.
le sillabe infatti tendono a seguire i grafemi che possono stare in un cerchio che possono essere da 1 a 4 con l’eccezione di 5 in sillabe che compongono il gruppo j+vocale come
sbjork, svjord, stjern ecc…
forse questa parte è da spostare alla fine quando si parla della scrittura?

3.Morfologia

Formazione delle parole

Le matrici

In nanesco la matrice di ogni parola è la sua essenza più elementare e morfologicamente invariata. In nanesco rappresenta il sostantivo (ovvero la parte sostanziale) ed è sempre il concetto depositario del significato di una parola e quindi la sua versione priva di flessioni.
Il concetto chiave per capire la lingua nanesca è che il pensiero non nasce dall’esistenza di una parola, ma dalla sua funzione grammaticale. Una volta compresa la funzione dell'aggettivo, del verbo e dell’avverbio, per un nano delle montagne, è sempre possibile, partendo dalla matrice, costruire la parola che ne descrive quella funzione.
Non ha quindi importanza che la parola generata sia presente in un dizionario ufficiale. La sua formazione sarà sempre possibile per via della natura stessa della lingua nanesca.
concetti da non dimenticare
  • morfema lessicale
  • morfema grammaticale
  • Derivazione
  • Composizione
  • inflessione

Gli affissi

Dalla matrice derivano quindi, attraverso prefissi e suffissi, tutte le flessioni morfologiche che donano nuove funzioni grammaticali alle parole.
Le flessioni morfologiche in nanesco sono di due tipi: primarie e secondarie

Le flessioni primarie

Sono le flessioni che danno origine alle parti del discorso sempre presenti in ogni matrice nanesca: aggettivo, verbo, avverbio.
Tabella riassuntiva delle flessioni primarie
In questa tabella mostriamo la matrice e le tre flessioni primarie di alcune parole
A
B
C
D
E
1
matrice
aggettivo (sh-)
verbo infinito (hik-)
avverbio (hef-)
2
nanesco
koum
sh-koum
hik-koum
hef-koum
3
italiano
comunicazione
comunicabile
comunicare
in modo comunicante
4
nanesco
ilkad
sh-ilkad
hik-ilkad
hef-ilkad
5
italiano
nota
notevole
notare
notevolmente
6
nanesco
aduk
sh-aduk
hik-aduk
hef-aduk
7
italiano
abitazione
abitabile
abitare
in modo abitabile
8
nanesco
deher
sh-deher
hik-deher
hef-deher
9
italiano
animale
animalesco
animare
in modo animalesco
10
nanesco
hørg
sh-hørg
hik-hørg
hef-hørg
11
italiano
angolo
angolare
formare un angolo
angolarmente
12
nanesco
firsøn
sh-firsøn
hik-firsøn
hef-firsøn
13
italiano
anno
annuale
trascorrere un anno
annualmente
All:
13
All:
13
All:
13
All:
13
All:
13

Aggettivo (sh-matrice)

Il prefisso (ø)sh- è il modificatore per “aggettivare” una matrice, ovvero usarne la sua essenza semantica per qualificare il sostantivo a cui si riferisce. Qualunque matrice si scelga come partenza, per generare l’aggettivo corrispondente sarà sufficiente aggiungere il prefisso (ø)sh- davanti e se ne otterrà la flessione aggettivante.
ad esempio:
hørg (angolo) → sh-hørg (angolare)
In italiano sostituisce suffissi come:
-òso (caloroso, affettuoso)
-àbile, -ìbile -évole (lavabile, indescrivibile, lodevole)
-ato (alberato, assonnato, mortificato)
-orio (divisorio, transitorio)
-ale (sostanziale, tradizionale)
-èsco (nanesco, principesco)
-àno, -àrio, -àre, -ése, -ìero, -ìle, ecc…
Regole di pronuncia.
Per facilitare la pronuncia si aggiunge il prefisso:
shi- (invece di sh-) in caso la matrice inizi per “s”
ad esempio:
shi-svig, shi-skørvel, ecc…
importante
decidere se questa regola si applica solo in lettura e quindi la si legge solo ma non si scrive o se invece applicarla anche in scrittura. e quindi aggiungere il simbolo i nello stesso cerchio del simbolo sh-

Aggettivo diretto o indiretto

in nanesco un matrice ha due valore aggettivali:
  • diretto (che aggettiva) richiede il prefisso sh-
per esempio nella matrice abitazione:
sh-aduk → abitante
In italiano sostituisce suffissi come:
-òso (caloroso, affettuoso)
-orio (divisorio, transitorio)
-ale (sostanziale, tradizionale)
-èsco (nanesco, principesco)
-àno, -àrio, -àre, -ése, -ìero, -ìle, ecc…
  • indiretto (che è aggettivabile) richiede il prefisso øsh-
In italiano sostituisce suffissi come:
-àbile, -ìbile -évole (lavabile, indescrivibile, lodevole)
per esempio nella matrice abitazione:
øsh-aduk → abitabile
tabella degli aggettivi diretti e indiretti
A
B
C
D
1
lingua
matrice
agg. diretto
agg. indiretto
2
nanesco
aduk
sh-adik
øsh-aduk
3
italiano
abitazione
abitante
abitabile
4
nanesco
bjork
sh-bjork
øsh-bjork
5
italiano
guida
che guida
guidabile
6
nanesco
brøveng
sh-brøveng
øsh-brøveng
7
italiano
bruciore
che brucia
bruciabile
All:
7
All:
7
All:
7
All:
7

da non confondere con il participio passato che in nanesco è una voce verbale con funzione aggettivale e si forma con matrice-hek
In italiano sostituisce suffissi come:
-ato (alberato, assonnato, mortificato)
Per capirci meglio.
Per esempio l’aggettivo in italiano si può trovare in diverse forme:
versione inalterata, (azzurro, grande, alto)
con il suffisso -òso (caloroso, affettuoso)
con il suffisso -àbile, -ìbile -évole (lavabile, indescrivibile, lodevole)
con il suffisso -ato (alberato, assonnato, mortificato)
con il suffisso -orio (divisorio, transitorio)
con il suffisso -ale (sostanziale, tradizionale)
con il suffisso -èsco (nanesco, principesco)
e diversi altri ancora come: -àno, àrio, àre, ése, ìero, ìle, ecc…
e ovviamente non tutti i suffissi sono permessi o intercambiabili. Ad esempio non esiste la forma alberoso o alberesco, così come non posso sostituire mangioso, con mangiabile.
Non esiste quindi un “metodo” per essere certi che una determinata forma esista o sia permessa, ma sarà necessario ricorrere al dizionario o a un archivio lessicografico ufficiale.
In nanesco invece il prefisso sh- dona valore aggettivante a qualunque matrice, non dobbiamo quindi chiederci se quell’aggettivo esiste. Se esiste la matrice, esiste anche l’aggettivo.
Nota.
In questa sessione abbiamo visto solo come si forma l'aggettivo da un punto di vista morfologico.
per vedere tutti i tipi di aggettivi e come si formano si veda la sezione gli aggettivi

Avverbio (hef-matrice)

il prefisso hef- dona invece alla matrice un valore avverbiante che ha quindi la funzione di determinare un verbo.
ad esempio:
ilkad (nota) → hef-ilkad (notevolmente)
In italiano sostituisce suffissi come:
-mente (calorosamente, affettuosamente)
Nota.
In questa sessione abbiamo visto solo come si forma l’avverbio da un punto di vista morfologico.
per vedere tutti i tipi di avverbi e come si formano si veda la sezione gli avverbi

Verbo all’infinito (hik-matrice)

Per formare un verbo all'infinito è sufficiente aggiungere il prefisso hik- alla matrice e se ne otterrà la variante verbalizzata.
ad esempio:
koum (comunicazione) → hik-koum (comunicare)
In italiano sostituisce suffissi come:
lavor-are
fin-ire
ved-ere
scheda riassuntiva del modi e tempi verbali
A
B
C
D
E
F
G
1
passato
presente
futuro
2
italiano
nanesco
italiano
nanesco
italiano
nanesco
3
semplice
io lavoravo
en arvor-hek
io lavoro
en arvor-e o nag?
io lavorerò
en arvor-ork
4
concluso
io avevo lavorato
en glòk arvor-hek
io ho lavorato
en glò arvor-hek
io avrò lavorato
en glòk arvor-ork
5
continuo
io stavo lavorando
en glòk arvor-hik
io sto lavorando
en arvor-hik
io starò lavorando
en glòk arvor-hik
6
intenzionale
io stavo per lavorare
en glòk arvor-hikke
io sto per lavorare
en arvor-hikke
io starò per lavorare
en glòk arvor-hikke
7
8
condizionale
io avrei lavorato
en glak arvor-hek
io lavorerei
en arvor-hak
io starei per lavorare
en glak arvor-hikke
9
infinito
en arvor-xxx
glòk arvor-hek
lavorare
hik-arvor
stare per lavorare
sh-arvor-hikke
10
participio
lavorato
arvor-hek
lavorante
sh-arvor
11
gerundio
avendo lavorato
glòk arvor-hik
lavorando
arvor-hik
stando per lavorare
glòk arvor-hikke
All:
11

Nota.
Ci sono poi una serie di ulteriori modificatori che generano tutti i relativi modi e tempi,
In questa sessione abbiamo visto solo come si forma il verbo da un punto di vista morfologico.
per vedere tutti i tipi di verbi e come si formano si veda la sezione I verbi.

Le flessioni secondarie

Sono le flessioni che danno origine a quelle parti del discorso che non sono sempre presenti in ogni matrice:

Mestieri - strumenti - ruoli (matrice-dor)

Il suffisso -dor si aggiunge per indicare chi svolge l’azione diretta derivata dalla matrice.
In italiano sostituisce suffissi come:
vigil-ante
campeggi-atore
bosca-iolo
in nanesco forma parole tipo:
disk-dor → direttore (da disk, direzione)
derk-dor → bevitore (da derk, bevanda)

Luoghi - edifici (matrice-dar)

Il suffisso -dar si aggiunge per indicare un luogo o un edificio in cui si svolge l’azione diretta derivata dalla matrice.
In italiano sostituisce suffissi come:
bigliett-eria
spogliat-oio
bosca-iolo
in nanesco forma parole tipo:
kmer-dar → mercanteria (da kmer, mercato)
rahek-dar → sala del Consiglio (da rahek, Consiglio)
viben-dar → biblioteca (da viben, libro)

Oggetto collegato o derivato (matrice-hag)

Il suffisso -hag si aggiunge per indicare l’oggetto direttamente collegato o derivato dalla matrice.
In italiano sostituisce suffissi come:
bracci-ale
dia-rio
coll-are
pallottol-iere
oppure parole composte tipo:
porta vivande
esempi in nanesco:
furnag → fortuna
furnag-hag → portafortuna
sor → dito
sor-hag → ditale
øhel → birra
øhel-hag → boccale (nel parlato perde la seconda “h” e diventa øhellag)

Contrario (dis-matrice)

Il prefisso dis- si aggiunge per indicare un cambiamento verso il significato contrario della matrice.
In italiano sostituisce prefissi come:
dis-allineare
s-valutare, s-fioritura
a-politico
de-stabilizzare
il prefisso dis- si può aggiungere:

1.Direttamente alla matrice

møg → possibilità
dis-møg → impossibilità

2.A un aggettivo

sh-duf → vostro
dis-sh-duf → non (più) vostro (prima era vostro ora non lo è più)

3.A un avverbio

hef-køsvig → stranamente
hef-dis-køsvig → non più stranamente (comunemente - prima in modo strano ora e in modo comune)

4.A un verbo

hik-rulg → avanzare di grado
hik-dis-rulg → degradare, scendere di grado (togliere gradi a chi ne aveva di più)

Gerarchia sintattica con dis-

Quando si formano parole usando il prefisso dis- è necessario usare questa gerarchia sintattica:
matrice dis-matrice dis-møg
aggettivo dis-sh-matrice dis-sh-duf
avverbio hef-dis-matrice hef-dis-køsvig
verbo hik-dis-matrice hik-dis-rulg

Omonimi apparenti

Quando si aggiunge il prefisso dis- a una matrice si può generare una parola derivata con un significato apparentemente identico alla parola già esistente che esprime il significato contrario di quello della matrice. In realtà però è importante ricordare che le due parole, seppur simili nel significato, avranno sempre due accezioni distinte in quanto la parola formata con dis-matrice avrà sempre un accezione che porta con sé un senso di cambiamento, mentre la parola originale avrà un significato più statico.
Prendiamo ad esempio le parole fask → velocità e sløv → lentezza.
ad entrambe possiamo aggiungere il prefisso dis- per generare un significato contrario
e otterrò dis-fask → che non significa semplicemente lentezza, ma perdita di velocità (sottolineando uno stato di cambiamento)
lo stesso per dis-sløv → che non significa velocità, ma perdita di lentezza

il concetto è più intuitivo negli aggettivi.
Ad esempio:
sh-fask → veloce
sh-sløv → lento
dis-sh-fask → rallentato (che non ha più la velocità di prima)
dis-sh-sløv → velocizzato (che non ha più la lentezza di prima)
un altro esempio di aggettivo:
sh-vøl → pieno
sh-vük → vuoto
dis-sh-vøl → svuotato (prima era pieno ora non lo è più)
dis-sh-vük → riempito (prima era vuoto ora è stato riempito)
un esempio con un verbo:
hik-fask → velocizzare
hik-sløv → rallentare
hik-dis-fask → rallentare, trattenere (qualcosa che prima era veloce - fargli perdere velocità)
hik-dis-sløv → accelerare,liberare (togliere lentezza a qualcosa che prima era lento)
hik-dis-fakt → rendere inefficace (qualcosa che prima era efficace)

Privo (matrice-ves)

Il suffisso -ves si aggiunge per indicare qualcosa o qualcuno che è “privo di quella matrice”
In ingelse sostituisce il suffisso -less: (in italiano non esiste)
point-less - inutile senza punto
home-less - senza casa
fakt-nes → privo di efficacia inefficace
vard-nes → privo di valore
riguardo alla flessione secondaria -nes ci sarebbe anche la possibile di aggiungere døv- (non) per tutte quelle espressioni non legate a un verbo tipo:
døv-varg → non valido (invalido),
non efficace (inefficace)
apolitico

Sostantivi

Il genere

Il nanesco non presenta in alcun modo il concetto di “genere”. quando si vuole indicare se qualcosa o qualcuno è di genere maschile o femminile lo si aggiunge sempre con l’apposito suffisso:
-fin per il femmile
-ur per il maschile
La madre è quindi il genitore femmina (førgen-fin)
mentre se si parla di maestro, blibliotecario si intende il mestiere o il ruolo senza riferimenti al genere.
kjor-dor → insegnate (neutro)
kjor-dor-fin → insegnate (femmina)
kjor-dor-ur → insegnate (maschio)
viben-dor → bibliotecario (neutro)
viben-dor-fin → bibliotecaria (femmina)
viben-dor-ur → bibliotecario (maschio)

Una lingua inclusiva

Questo aspetto della lingua nanesca sottolinea, seppure indirettamente, la visione inclusiva della società dei nani delle montagne, che non sentono la necessità di marcare linguisticamente un genere dominante, ma si limitano a fare la scelta più intuitiva ed efficace per agevolare la comunicazione.
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Gli aggettivi

Gli aggettivi descrivono o modificano i sostantivi.

Concordanza con i sostantivi

l’aggettivo va sempre prima del sostantivo a cui si riferisce e non si concorda con il nome

Aggettivi qualificativi:

Questi aggettivi descrivono le qualità o le caratteristiche di un sostantivo.
Ad esempio, "bello", "grande", "felice", ecc.
Fiòrderik è una città popolosa
Fiòrdérik knu øn sh-henkur fiord

Aggettivi possessivi:

Esistono due tipi di aggettivi possessivi: di proprietà e di appartenenza
Aggettivi possessivi di proprietà
Questi aggettivi indicano il possesso e la proprietà
A
B
C
D
1
italiano
nanesco
2
mio
di me
av en
aven
3
tuo
di te
av du
avdu
4
suo
di lui, lei
av on
avon
5
nostro
di noi
av enf
avenf
6
vostro
di voi
av duf
avduf
7
loro
di loro
av onf
avonf
All:
7
All:
7
All:
7
All:
7

Dopo un aggettivo possessivo è possibile aggiungere uno o più aggettivi per qualificare l’insieme delle persone incluse.
Ad esempio:
avon-fin → di lei (femmina)
avon-ur → di lui (maschio)
avon-ung → del giovane, della giovane
avon-ung-fin → della giovane (femmina)
avenf-ung → di noi giovani (maschi e/o femmine)
avenf-ung-ur → di noi giovani (maschi)
avonf-dre → di loro tre (maschi e/o femmine)
Aggettivi possessivi di appartenenza
Potremmo anche chiamarli “aggettivi personali” perché si costruiscono dai pronomi personali
Esiste anche un secondo tipo di aggettivi possessivi che non indica il possesso, ma qualcosa di personale e intimo che il soggetto percepisci parte di sé o che gli appartiene in senso figurato
In questo caso l’aggettivo si forma con la flessione primaria sh- davanti al pronome personale
sh-en →mio
sh-du → tuo
sh-on → suo
sh-enf → nostro
sh-duf → vostro
sh-onf → loro
Può sembrare che questi aggettivi concordino con il nome, ma ha solo per via del fatto che i pronomi con cui sono formati hanno la versione plurale.
esempi:
io ho le mie convinzioni
en egé sh-en køven-if
Le tue idee sone diverse dalle mie
sh-du kørfel-if knu sh-knuérik uddé sh-en
il mio nome è Nodfri, il tuo?
sh-du nüf knu Nodfri. dé sh-du kes?

Aggettivi dimostrativi:

Questi aggettivi indicano quale sostantivo specifico si sta riferendo in un gruppo e la su posizione.
Gli aggettivi dimostrativi non concordano per numero
est → questo (vicino a chi parla)
elt → quello (vicino a chi ascolta)
Esempi
Questo è il mio libro
est knu aven viben
Quelli sono i tuoi libri
elt knu avdu viben-if

Aggettivi comparativi.

Questi aggettivi confrontano due sostantivi.
Ad esempio, "più grande", "meno interessante", ecc.
vedi sessione sintassi

Aggettivi superlativi.

Questi aggettivi indicano il grado più alto o più basso di qualcosa.
Ad esempio, "il più grande", "il meno interessante", ecc.

Aggettivi indefiniti.

Questi aggettivi non si riferiscono a un sostantivo specifico.
Ad esempio, "alcuni", "pochi", "molti", ecc.

Aggettivi interrogativi.

Questi aggettivi sono usati per fare domande.
kø → chi
vos → cosa
dek → che
vikel → quale
vur → quanto
vejr → dove
knir → quando
hurv → come
vardek → perché
Cosa vuoi mangiare?
vos du torve-nag hik-møf kes

Aggettivi numerali e numeri

Questi aggettivi indicano un numero o l'ordine di qualcosa.
All records are filtered


Gli avverbi

Gli avverbi modificano i verbi, gli aggettivi o altri avverbi, ma non i sostantivi.

Concordanza

gli avverbi sono invariabili e non si concordano con altre parole. Tuttavia per la natura agglutinante della lingua nanesca alcuni avverbi possono formarsi come flessione primaria aggiungendo il prefisso hef- a una matrice altri invece possono essere voci inflessibili pure.

Avverbi di modo.

Questi avverbi descrivono come viene svolta un'azione.
Ad esempio:
hef-sløv → lentamente
hef-fask → rapidamente

Avverbi di luogo.

Questi avverbi indicano dove si svolge un'azione.
Ad esempio:
irvén → qui
irvédu → lì
melsved → altrove
svarsved → ovunque
knieg → sopra

Avverbi di tempo

Questi avverbi indicano quando si svolge un'azione.
Ad esempio:
nag → ora, adesso
ork → poi, dopo
svard → presto
drent → tardi

Avverbi di frequenza.

Questi avverbi indicano quanto spesso si svolge un'azione.
Ad esempio:
svarvül → sempre
nudvül → mai
øfk → spesso
ørv → raramente

Avverbi di grado.

Questi avverbi indicano l'intensità o il grado di un'azione, un aggettivo o un altro avverbio.
Ad esempio:
hef-møl → molto
vit → poco
svid → abbastanza
hef-strug → estremamente

Avverbi di affermazione o negazione.

Questi avverbi confermano o negano un'azione.
Ad esempio:
hef-nøgén → certamente
hef-svigre → sicuramente
nøf → no
døf → non

Avverbi interrogativi e relativi.

Questi avverbi sono utilizzati per fare domande o per introdurre una proposizione relativa
sono cinque in tutto:
vur → quanto
vejr → dove
knir → quando
hurv → come
vardek→ perché
Per comodità inseriamo due aggettivi e due pronomi interrogativi
kø → chi (pronome interrogativo)
vos → cosa (pronome interrogativo)
dek → che (aggettivo interrogativo)
vike → quale (aggettivo interrogativo)
esempi:
il luogo dove abito è molto tranquillo
dé sved vejr en aduk-nag on knu hef-møl sh-tild
Questo esempio ci fa capire che per parlare o tradurre in nanesco è necessario conoscere la grammatica. ad esempio “molto” in questa frase è importante capire che è un avverbio e non un aggettivo e quindi si scrive hef-møl e non sh-møl (che invece avrebbe funzione di aggettivo).
Per un nano è normale usare l’avverbio proprio perché formano le parole ragionando sulla loro funzione grammatica, ma per chi parla una lingua diversa potrebbe essere meno intuitivo.
Spunto interessante per un video?

I verbi

Il verbo essere

il verbo essere è knu (in tutte le sue versione flessive hik, hek…)
al presente indicativo sopravvive la forma arcaica knü (che deriva dal fatto che si usava il suffisso -e e si è poi cristallizzato in ü)
lui è mio fratello
on-knü oven brøen-ur
le montagne sono attorno a noi
de vergif knü ekrund enf
le montagne ci circondano (circondano noi)
de vergif onf-ekrund enf
Si sostituisce con la forma irregolare del verbo avere ege quando ha funzione di copula e descrive una qualità
le montagne sono innevate
le montagne hanno neve
dé verg-if ege snøv
i nani sono piccoli
i nani hanno piccolezza
de døf-if ege lit
i piccoli nani sono intelligenti
de sh-lit døf-if ege kos-nag
Riassunto
ège → ha + predicativo
knü → è + descrizione non aggettivale

Il presente abituale

essere solito
io sono solito svolgere dei lavori in biblioteca
en ege tinval hik-arvor ek viben-dar
io lavoro in biblioteca
en-arvor ek viben-dar
il mio lavoro è il bibliotecario
oven arvor knü dé viben-dor
io sono (il, un) bibliotecario
en knü (de, en) viben-dor
lei è solita lavorare in biblioteca?
du-fin égé tinval hik-arvor én viben-dar kes?
quale è il tuo lavoro?
vikel knu ov-du arvor kes?

Il verbo avere

il verbo essere è egé (in tutte le sue versione flessive hik, hek…)
al presente indicativo sopravvive la forma arcaica egè? (che quindi si usa al posto di eg-nag?)
lei ha un fratello
on-fin egé øn brøen-ur
le montagne hanno molta neve
de verg-if egé sh-møl snøv
lo studio di Eira ha una finestra rotonda
dé av eira stjorde-dar egé-nag øn sh-ründ vindak
Regola sintattica
il verbo deve sempre essere immediatamente preceduto dal soggetto o dal pronome.
In queto casto studio e ha devon stare vicini.
Quindi: lo studio di Eira ha una finestra rotonda
in nanesca avrà questa gerarchia sintattica:
lo di Eira studio ha una rotonda finestra

Coniugazioni verbali

Modi e tempi verbali

Aspetti verbali

Gli articoli

L’articolo determinativo
dé (il, lo, la)
L’articolo indeterminativo
øn (un, uno)
gli articoli non si declinano al plurale e non si concordano con il nome

Le preposizioni

A
B
C
D
E
F
1
semplici
articolate determinative
articolate indeterminative
2
italiano
nanesco
italiano
nanesco
italiano
nanesco
3
di
av
del (di+il)
avdé
di un
avøn
4
a
ak
al (a+il)
akdé
a un
akøn
5
da
ud
dal (da+il)
uddé
da un
udøn
6
in
én
nel (in+il)
endé
in un
enøn
7
con
vid
col (con+il)
viddé
con un
vidøn
8
su
ov
sul (su+il)
ovdé
su un
ovøn
9
per
var
per il (per+il)
vardé
per un
varøn
10
tra-fra
mid
tra il (tra+il)
middé
tra un
midøn

I pronomi

A
B
C
D
E
1
singolare
plurale
2
persona
italiano
nanesco
italiano
nanesco
3
prima
io
en
noi
enf
4
seconda
tu
du
voi
duf
5
terza
lui, lei
on
essi
onf
All:
5

Dopo un pronome è possibile aggiungere uno dei suffissi -fin o -ur per specificare il genere
on-fin → lei
on-ur → lui
enf-ur → noi maschi
inoltre è possibile aggiungere uno o più aggettivi (in cascata) per qualificare il tipo di categoria
In questo caso l’aggettivo va dopo il pronome o prima?
opzione 1
enf-shikus → noi amici
opzione 2
shikus-enf → amici noi
opzione 1
shegtal-duf-fin → alte voi femmine
shakdur-onf-ur → vecchi loro maschi
opzione 2
duf-shegtal-fin → voi alte femmine
onf-shakdur-ur → loro vecchi maschi
Ordine libero? o mettiamo il genere sempre alla fine come nel secondo caso (più simile forse alla regola analoga neglia ggettivi possessivi)
meglio spostare tutta questa parte in sintassi?

Le congiunzioni

le interiezioni


4.Sintassi

Struttura della frase

  • tipologia della lingua nanesca (SVO)

Forma dichiarativa (SOV)

L’ordine SVO normalmente denota l’intenzione di una dichiarazione o una richiesta
Ad esempio:
quando hai finito vieni nel mio studio (è una richiesta)
knir du inde-ork du vilk-nag akdé aven stjorde-dar
Quando verrai a casa mia ti mostrerò il mio volaticarro
ven du-angén-ork en avén støkke en øven-ork avén flekvag

Forma imperativa (SOV)

Mettere il verbo della frase alla fine sottolinea l’intenzione di impartire un ordine.
Ad esempio:
Quando hai finito, nel mio studio vieni (è un ordine)
knir du inde-ork akdé avén stjorde-dar du vilk-nag

Forma interrogativa (SOV+kes)

Per creare la forma interrogativa si aggiunge kes (domanda) alla fine frase.
Esempi:
Quando hai finito vieni nel mio studio?
knir du inde-ork du vilk-nag akdé aven stjorde-dar kes?
Quando vieni a casa mia?
ven du-angén en avén støkke kes
Nota linguistica
In nanesco l’accento tonico è funzionale alla sintassi e non alla semantica. Quindi può cambiare l’intenzione di una frase ma non il significato delle parole. Si usa ad esempio come modulatore nella forma interrogativa di una frase. Come in italiano usiamo l’intonazione per marcare una o più parole che danno un senso diverso alla domanda, allo stesso modo il nano può scegliere di spostare l'accento tonico di una o più parole per marcarne l’intenzione interrogativa.
Helgrov naviga in acque profonde
HelGrov on-vejk en sh-dup vaal-f
Helgrov naviga in acque profonde?
HelGrov on-vejk en sh-dup vaal-f kes?
Forma negative
Nelle frasi negative si fa precedere døv al verbo da negare
HelGrov non naviga in acque profonde
HelGrov døv on-vejk en sh-dup vaal-f
HelGrov naviga non in acque profonde
HelGrov on-vejk døv en sh-dup vaal-f
Forme interrogative negative
Nelle frasi interrogative negative si fa precedere døv al verbo da negare e si aggiunge kes alla fine per la domanda
HelGrov non naviga in acque profonde?
HelGrov døv on-vejk en sh-dup vaal-f kes?

Ordine delle parole

Il nanesco è una lingua morfologicamente libera, ma con regole sintattiche precise…
Gli aggettivi vanno prima del nome, ma il resto della sintassi?
ITA → tra i soffitti rocciosi nella zona interna di Fiòrderik.
ENG → tra i rocciosi soffitti nella di Fiòrderik interna zona
NAN → tra i rocciosi soffitti nella interna zona di Fiòrderik.
Stabilire l’ordine degli affissi (prefissi, suffissi, infissi, circonfisso)
Regola sintattica (soggetto vicino al verbo)
il verbo deve sempre essere immediatamente preceduto dal soggetto o dal pronome (tranne in rari casi come nella forma negativa in cui si interpone døv tra il soggetto e il verbo)
In frasi come “lo studio di Eira ha una finestra rotonda”
studio e ha devono stare vicini.
Quindi: lo studio di Eira ha una finestra rotonda
in nanesco avrà questa gerarchia sintattica:
lo di Eira studio ha una rotonda finestra
io tra poco vado a casa
io vado a casa, tra poco

Concordanze e declinazioni

Il genere

In nanesco tutte le parole sono di genere neutro, quando si vuole specificare il genere di una persona o un animale si deve aggiungere il suffisso -fin o -ur ma qualunque altra parte del discorso non di declina
Mia nonna è alta
Avén dvi-førgen-fin knu sh-egtal

Il plurale

Il plurale si forma aggiungendo il suffisso -f alla fine di una parola che termina per vocale o -if se la parola finisce per consonante.
A
B
C
D
1
sostantivo
-f o -if
stokke, stokke-f - verg, verg-if
stokke, stokke-f - verg, verg-if
2
pronome
-f o -if
en-f, du-f, on-f
en-f, du-f, on-f
3
verbo
non si declina
i nani lavorano
4
aggettivo
non si declina
5
avverbio
non si declina
6
articolo
non si declina
le montagne
dé verg-if
7
preposizione
non si declina
sulle montagne
ovdé verg-if
8
congiunzione
non si declina
9
interiezioni
non si declina
All:
9
All:
9
All:
9
All:
9

Elementi della frase

Il soggetto

È l’elemento che compie l’azione o di cui si parla nella frase.
Il soggetto in nanesco va sempre espresso e non può essere sottinteso

Il predicato

Definizione del predicato

Predicato verbale

Nel predicato verbale il verbo fornisce informazioni sull'azione compiuta dal soggetto o sullo stato in cui si trova. Contiene sempre un verbo (transitivo o intransitivo) ma può contenere altri elementi come avverbi, preposizioni e complementi.
Esempio:
Il cane abbaia. (Il predicato verbale è "abbaia", che indica l'azione del soggetto "il cane".)

Predicato nominale

Nel predicato nominale è presente il verbo essere (come "è", "sono", "sarà", ecc.) seguito da un attributo o predicativo del soggetto. L'attributo fornisce informazioni sullo stato o l'identità del soggetto e spesso consiste in un nome, un aggettivo o un pronome.
Esempio:
Mia sorella è un'artista. (Il predicato nominale è "è un'artista", in cui "è" è il verbo essere e "un'artista" è l'attributo che fornisce informazioni sull'identità del soggetto "mia sorella".)
Concordanza tra soggetto e predicato

L'oggetto

Definizione dell'oggetto
Oggetto diretto
Oggetto indiretto
Frasi con due oggetti

Complementi

Introduzione ai complementi
In nanesco i complementi sono una parte fondamentale del discorso in quanto hanno un ruolo attivo nella sintassi.
Mentre in molte lingue i complementi sono subordinati alle preposizioni con cui si formano, in nanesco è il complemento a stabilire quale preposizone è necessaria per esprimerlo.
Per questo il nanesco prevede un alto numero di preposizioni o parole che introducono i complementi.
in italiano la preposizione “con” può introdurre diversi complementi:
fai con calma (complemento di modo)
vieni con me (complemento di compagnia)
scrivi con la penna (complementi di mezzo)
In nanesco questo non sarebbe possibile perchè ogni complemento ha la sua preposizione specifica o in alternativa l’uso di un avverbio
fai calmamente (complemento di modo)
du fiér-nag legdar-hef
stai calmo
du kølbik-nag sh-legdar
vieni assieme a me (complemento di compagnia)
du girvén-nag sølmen ak en
scrivi tramite la penna (complementi di mezzo)
du vridke-nag øfenmid dé drag-hag

Complementi di specificazione (ASCV)

Risponde alla domanda di chi, di che cosa?
e si forma con ev (di) + la persona o la cosa
questa gerarchia sintattica
art. + compl. + sogg. + verbo
italiano → la casa di Eira
sintassi → la di Eira casa
nanesco → dé av Eira stokké

Complementi di termine (SVC)

Risponde alla domanda a chi, a che cosa?
e si forma con ak (a) + la persona o la cosa
questa è la gerarchia sintattica
sogg. + verbo + compl. ogg + compl. term
italiano → dai il sasso a Nodfri
sintassi → tu dai il sasso a Nodfri
nanesco → du geva-nag de stüg ak Nødfri

Complementi di causa

Risponde alla domanda a causa di chi, a causa di che cosa?
e si forma con hurg (causa) + la persona o la cosa
questa gerarchia sintattica
art. + compl. + sogg. + verbo
italiano → Sono qui per te
sintassi → Io sono qui causa te
nanesco → en knü irvén hurg du
Non posso volare a causa del vento
en døv møg-nag hik-kaffel hurg dé føn
variante di costruzione con il verbo potere
en døv møg-kaffel-nag hurg dé føn
io non potere-vengo causa il vento

Complementi di mezzo

Risponde alla domanda a con quale mezzo, tramite chi, tramite cosa?
e si forma con hurg (causa) + la persona o la cosa
questa gerarchia sintattica
art. + compl. + sogg. + verbo
italiano → Sono qui per te
sintassi → Io sono qui causa te
nanesco → en knü irvén hurg du
Non posso volare a causa del vento
en døv møg-nag hik-kaffel hurg dé føn
Complementi di compagnia
Complementi di luogo
Complementi di tempo
Complementi di modo
Complementi di quantità
Complementi di qualità
Complementi di relazione

Tipi di clausole (Costruzione di frasi complesse)

  • Clausole principali. costruzione del periodo sintattico in nanesco (ordine dei sintagmi nelle principali e subordinate)
  • Clausole subordinate (nominali, aggettivali, avverbiali)

Preposizioni e congiunzioni

già inserite nella morfologia

Pronomi

Pronomi personali
Pronomi possessivi
Pronomi dimostrativi
Pronomi relativi
Pronomi interrogativi
Coordinazione e subordinazione
Frasi coordinate
Frasi subordinate
Discorso diretto e indiretto
Regole per il discorso diretto
Regole per il discorso indiretto

Comparativi e superlativi

I comparativi

Comparativo di maggioranza/minoranza

Si usa per evidenziare una condizione di maggioranza o minoranza nella comparazione tra due o più elementi.
A
B
1
italiano
nanesco
2
“più/meno… che, di, del
kni/ves… dek
All:
2
All:
2

Eldur è più vecchio di Eridur
eldur on-knu kni sh-vennel dek eridur
Versione con il predicato nominale
Eldur ha più vecchiaia di eridur
eldur on-ege kni vennel dek eridur
  • Eridur è meno vecchio di Eldur
  • eridur on knù ves sh-vennel dek eldur
  • ll volandiero pubblico è più lento del capitano Rurik
  • ll volandiero pubblico è più lento del capitano Rurik
  • Giocare è più divertente che studiare
  • hik-vlik on-knù kni sh-sken dek hik-stjorde

Comparativo di uguaglianza

Si usa per evidenziare una condizione di uguaglianza nella comparazione tra due o più elementi.
A
B
1
italiano
nanesco
2
come
hur
All:
2
All:
2

  • Gaman e Ebak sono studiosi come noi
  • Gaman et Eback onf-knù sh-stjorde hur on
  • Nodfri non è alto come Eridur
  • nodfri nøf on-knù egtal hur eridur

Superlativi

Il superlativo relativo

Il superlativo relativo indica la qualità di massimo o minimo grado, rispetto a un gruppo di elementi.
A
B
1
italiano
nanesco
2
il/la… più/meno… di, fra
de/def… kni/ves… af/mid
All:
2
All:
2

  • Gaman è il nano più veloce di tutti.
  • Gaman on-knù de døf kni sh-fask af allef
  • Fiòrderik è la più grande fra le città del Kélamnkor
  • fiòrderik on-knu de kni sh-vra mid dé fiordef af-de kélamnkor

Il superlativo assoluto

Il superlativo assoluto indica la qualità al grado massimo o assoluto, indipendentemente da qualsiasi comparazione:
A
B
1
italiano
nanesco
2
molto + agg. o agg+issimo
møl + agg
All:
2
All:
2

  • Fiòrderik è grandissima (molto grande)
  • fiòrderik on-knù møl sh-vra

5.Lessico

Vocabolario di base

Voci inflessibili

I gradi di parentela

A
B
C
D
1
generico
maschio
femmina
2
ur
fin
3
4
genitore
førgen
førgen-ur
førgen-fin
5
nonno (genitore del genitore)
dvi-førgen
dvi-førgen-ur
dvi-førgen-fin
6
bisnonno (genitore del genitore del genitore)
dre-førgen
dre-førgen-ur
dre-førgen-fin
7
8
fratello
brøen
brøen-ur
brøen-fin
9
fratellastro
ølf-brøen
ølf-brøen-ur
ølf-brøen-fin
10
11
zio
ønk
ønk-ur
ønk-fin
12
prozio (fratello del nonno)
dvi-ønk
dvi-ønk-ur
dvi-ønk-fin
13
proprozio (fartello del bis nonno)
dre-ønk
dre-ønk-ur
dre-ønk-fin
14
15
cugino
kugen
kugen-ur
kugen-fin
16
biscugino (figlio del prozio)
dvi-kugen
dvi-kugen-ur
dvi-kugen-fin
17
triscugino (figlio del proprozio)
dre-kugen
dre-kugen-ur
dre-kugen-fin
18
19
figlio
gløn
gløn-ur
gløn-fin
20
nipote (figlio del figlio)
dvi-gløn
dvi-gløn-ur
dvi-gløn-fin
21
pronipote (figlio del figlio del figlio)
dre-gløn
dre-gløn-ur
dre-gløn-fin
22
23
coniuge, sposo
gøften
gøften-ur
gøften-fin
24
cognato (fratello del coniuge)
brøften
brøften
brøften
25
26
suocero (genitore del coniuge)
førgøften
førgøften-ur
førgøften-fin
27
pro suocero (nonno del coniuge)
dvi-førgøften
dvi-førgøften-ur
dvi-førgøften-fin
28
tris suocero (bisnonno del coniuge)
dre-førgøften
dre-førgøften-ur
dre-førgøften-fin
29
30
genero, nuora (coniuge del figlio)
gøfgløn
gøfgløn-ur
gøfgløn-fin
31
pro genero, pronuora (coniuge del figlio del figlio)
dvi-gøfgløn
dvi-gøfgløn-ur
dvi-gøfgløn-fin
32
pro pro genero, (coniuge del figlio del figlio del figlio)
dre-gøfgløn
dre-gøfgløn-ur
dre-gøfgløn-fin
All:
32
All:
32
All:
32
All:
32

Il calendario (giorni, settimane, mesi e anno)

I numeri

A
B
C
D
E
F
1
numeri cardinali
agg. num. ordinali
agg. num. moltiplicativi
2
zero
nud
primo
sh-øk
doppio
er-dvi
3
uno
øk
secondo
sh-dvi
triplo
er-dre
4
due
dvi
terzo
sh-dre
quadruplo
er-før
5
tre
dre
quarto
sh-før
quintuplo
er-vim
6
quattro
før
quinto
sh-vim
sestuplo
er-sik
7
cinque
vim
sesto
sh-sik
ettaplo
er-sve
8
sei
sik
settimo
sh-sve
ottaplo
er-okt
9
sette
sve
ottavo
sh-okt
ennaplo
er-nùf
10
otto
okt
nono
sh-nuf
decuplo
er-tun
11
nove
nuf
decimo
sh-tun
endecaplo
er-tun øk
12
dieci
tun
undicesimo
sh-tun øk
dodecaplo
er-tun dvi
13
undici
tun øk
dodicesimo
sh-tun dvi
14
dodici
tun dvi
tredicesimo
sh-tun dre
15
tredici
tun dre
quattordicesimo
sh-tun før
16
quattordici
tun før
quindicesimo
sh-tun vim
17
quindici
tun vim
sedicesimo
sh-tun sik
18
sedici
tun sik
diciassettesimo
sh-tun sve
19
diciassette
tun sve
diciottesimo
sh-tun okt
20
diciotto
tun okt
diciannovesimo
sh-tun nuf
21
diciannove
tun nuf
ventesimo
sh-dvin
22
venti
dvin
ventunesimo
sh-dvin øk
23
ventuno
dvin øk
trentesimo
sh-dren
24
ventidue
dvin dvi
quarantesimo
sh-førn
25
ventitre
dvin dre
cinquantesimo
sh-vimen
26
ventiquattro
dvin før
sessantesimo
sh-siken
27
settantesimo
sh-sven
28
trenta
dren
ottantesimo
sh-okten
29
trentuno
dren øk
novantesimo
sh-nufen
30
trenta due
dren dvi
centesimo
sh-tunen
31
millesimo
sh-miven
32
quaranta
førn
milionesimo
sh-mølden
33
cinquanta
vimen
miliardesimo
sh-kirden
34
sessanta
siken
35
settanta
sven
36
ottanta
okten
37
novanta
nufen
38
cento
tunen
39
mille
øk miven
40
migliaia
miven
41
milione
mølden
42
miliardo
kirden
43
44
326
dre tunen dvin sik
45
197213
tunen nufen sve miven dvi tunen tun dre
All:
45
All:
45
All:
45
All:
45
All:
45
All:
45

Schede riassuntive (pronomi personali, aggettivi possessivi)

Espressioni idiomatiche e proverbi

Nomi propri

in nanesco i nomi propri di fatto non sono mai parola inventate e create appositamente per identificare qualcosa o qualuno, non sono altro che parole comuni (in alcuni casi composte) con il loro significato corrente che vengono prese in prestito dal vocabolario per identificare una persona, un animale o un luogo o una città.
La lingua dei nani è così sistematica nel suo approccio morfologico e agglutinante che non avrebbe molto senso per un nano avere a che fare con parole che non hanno un significato semantico che sia essi nomi comuni o propri. Ha invece molto più senso scegliere una parola che esiste, che tutti conoscono e tutti sanno pronunciare e decidere che quella persona, quell’animale o quel luogo si chiama cosi.
Quindi spesso i nomi propri di persone luoghi e animali non sono altro che parole comuni
ad esempio:
eldur → fuoco
dimag → dimostrazione
Spesso per generare i nomi prorpi si usa unl prefisso generico
come fjord → città, verg → montagna, valsølk → fiume, ecc.. seguito da una matrice distintiva
ad. esempio
fjorderik → città unica
vergfølk → monte falco
valsølkød → fiume divino

Scrittura e Ortografia

Sistema di scrittura

Possono scrivere anche a mano con penne a inchiostro tradizionali, ma per rendere più efficace e omogenea la scrittura (ad esempio nei testi ufficiali o accademici) usano delle specie di timbri meccanici che permettono di riprodurre rapidamente le combinazioni di sillabe. La stampa dei libri prevede l’uso seriale di questi timbri meccanici che vengono posizionati in una matrice in grado di stampare un’intera pagina più volte.

Corrispondenza tra suoni e grafemi

Quasi tutte le lingue mostrano una grossa discrepanza tra la forma scritta di una parola e la stessa parola scritta con i simboli dell’alfabeto fonetico. In nanesco invece la corrispondenza tra suoni e grafemi è (quasi) perfetta proprio perché si indicano tutti gli accenti, la sillabazione e ogni suono ha un grafema unico.
Quando si forma un aggettivo con una parola che inizia per s la parola perde la s nella pronuncia
sh-svilz → si pronuncia shviltz /ʃvɪlts/.
decidere se perde la s solo in pronuncia o anche nella forma scritta

Trattino e puntino

Per mostrarne gli aspetti morfologici e grammaticali si usano il trattino “-” e il puntino “·”
I nani non ne fanno uso nella lingua scritta comune, solo nelle grammatiche e nei testi linguistici.
Il trattino si usa per staccare visivamente i suffissi o prefissi dalle matrici
ad esempio:
sh-kosvig
Il puntino si usa invece per indicare all’interno di una parola composta (ma esistente nel dizionario nanesco), l’origine delle matrici da cui è composta
ad esempio:
ut·sved (ut → fuori + sved → posto)
dvi·førgen·fin (dvi → due + førgen → genitore + fin → femminile)

Pragmatica e comunicazione

Regole di cortesia
Espressioni di saluto e ringraziamento
Norme di conversazione

Dialetti e varietà regionali

Principali dialetti
Differenze linguistiche tra regioni

Testi e letteratura

Tradizioni orali
Opere letterarie e poesie

Frasi italiano nanesco

A me piace andare da mia nonna
en-lejk hik-ga ud aven dvi·førgen·fin
A
B
C
1
en-lejk
io amo, (mi piace)
pronome + verbo indicativo presente
2
hik-ga
andare
hik (verbo infinito) - ga → andare
3
ud
da
prep. semplice
4
aven
mia
av + en → di me (neutro)
5
dvi·førgen·fin
nonna
dvi (due) - førgen (genitore) - fin (femminile)
All:
5
All:
5
All:
5

I nani delle montagne, durante il sonno, vanno in una sorta di breve letargo; le pulsazioni si abbattono e le energie vitali si riducono al minimo.
dé kneg·ark·if ven onf-søfen onf-angen en·øn sh-kurt sh-køsvig eltarg; dé pølsenf onf-sløv et dé sh-laf endarg-if onf-min.
A
B
C
1
i
art. (indeclinabile)
2
kneg·ark·if
nani delle montagne
kneg (roccia) - ark (vita) - if (plurale)
3
ven
mentre
avv.
4
onf-søfen
dormono
onf (loro) - søfen → dormire (ind. pres.)
5
onf-angen
entrano
onf (loro) - angen → entrare (ind. pres. figurativo)
6
en·øn
in un
prep. sempl. + art. indet.
7
sh-kurt
breve
sh (aggettivo) - kurt → brevità
8
sh-køsvig
strano
sh (agg.) - køsvig → stranezza
9
eltarg
letargo
sostantivo
10
le
art. det. (indeclinabile)
11
pølsenf
pulsazioni
pølsen → pulsazione) + -f (plurale)
12
onf-sløv
rallentano
onf → loro (verbo ind. pres) - sløv → rallentare
13
et
e
cong.
14
il
15
sh-laf
16
endarg-if
energie
endarg → energia + if (plurale)
17
onf-min
onf → loro (verbo ind. pres) - min → minore
All:
17
All:
17
All:
17

Quando vieni a casa mia.
Ven du-angen ek aven støkké.
Quando vieni a casa mia?
Ven du-angen èk aven støkké kes?
Nodfri viveva in una piccola abitazione tra i soffitti rocciosi nella zona interna di Fiòrderik.
nodfri aduk-hek ni øn sh-lit aduk mid de sh-kneg grøl·kni·(i)f ni de en(t)·sved sdølke af fjorderik
Nessun mezzo volante è in grado di oltrepassare la catena montuosa esterna.
Siamo circondati da vette molto più alte di quelle su cui abbiamo costruito le nostre città e solo all’interno dei Confini Confederati il soeliok sgorga naturalmente dalla roccia.
nüdén flekjorg on-møg hik-vlug dé utsved verg-dar enf
ènf-knu ründle-hek ud vulf møl kni sh-egtal dek eltif egé ilken enf go-kjorg-hek de aven fjord-if et hef-vehim ent def sh-fehl vladkøor de soeliok on-utflok hef-øngùr ud-de knèg”.
(Noi due) ci vediamo dopo.
enf-dvi-sviel ork
(Noi due) ci vediamo dopo?
enf-dvi-sviel ork kes?
Eira e Nodfri attraversarono quegli spazi sterminati scendendo dolcemente verso il fondo della grotta.
eira et nodfri onf øfenmid eltif indef-les spøkif nukdisk-hik hef-søfte ni disk de bek af de kaven
credevo di avere sonno e invece sono sveglio
en køor-hek af hik-eg søfen et stud en knu udva
Tra poco sulle montagne inizieranno a sciogliersi le nevi e i nani falconieri torneranno a popolare l’Ultimo Avamposto Orientale raddoppiando i turni commerciali.
mid vit de verg-if høgén-ork ak hik-dis-snøv et dé følk-dorf er-ga-ork ak hik-henkur dé sh-vimén sh-dred itemsved er-dvi-hik dé avonf sh-flak irné.
A
B
C
1
mid
tra
prep. semplice
2
vit
poco
avv.
3
de
le
art. det plurale
4
verg-if
montagne
verg → montagna + + if (plurale)
5
høgén-ork
cominceranno
høgen → inizio + ork (verbo futuro)
6
ak
a
prep semplice
7
hik-dis-snøv
snevare
hik (verbo infinito) - dis (contrario) - snøv → neve
8
et
e
cong.
9
i
art.det. plurale
10
følk-dorf
nani falconieri
følk → falco - dor (suffisso che definisce il mestiere)
11
er-ga-ork
ri-andranno
èr (ri duplicativo) - ga → l’andare - ork (verbo futuro)
12
ak
a
prep. semplice
13
hik-henkur
popolare
hik (verbo infinito) - hènkur → popolo
14
il
15
sh-vimén
ultimo
sh (aggettivo) - vimen → fine
16
sh-dred
orientale
sh (aggettivo) - drèd → est
17
itemsved
avamposto
parola composta: item (avanti) - svèd (posto, luogo)
18
er-dvi-hik
raddoppiando
èr-dvi (doppio) (ri duplicativo+due) - hik (verbo gerundio)
19
il
20
avonf
loro
agg. poss plurale
21
sh-flak
commerciale
sh (aggettivo) - flak → commercio
22
irné
turno
sostantivo
All:
22
All:
22
All:
22

non è la direzione del vento
a stabilir la rotta di una nave,
ma le sue vele e il loro orientamento.
døf knù de disk afde føn
ak hik-agfør de affelvìe af øn flekjork
sød de avon vlen dé onf køldag
le montagne sono innevate (l’agg. predicativo)
dé verg-if knu shi-snøv
le montagne innevate (agge. attributivo)
dé shi-snøv verg-if
(le innevate montagne)
le montagne hanno la neve
dé verg-if egé snøv
le montagne sono piccole
dé verg-if egé lit
(le montagne hanno piccolezza)
le montagne piccole
dé sh-lit verg-if
(le piccole montagne)
tutte le società sono basate su gerarchie che non necessariamente sono le stesse
Sostenere che la funzione della donna è di fare figli non ha senso
hik-kølde dek avdé fin dé verkal knu-nag hik-gløn
A
B
C
1
hik-kølde
sostenere
hik (infinito presente) - kølde → sostegno
2
dek
che
cong.
3
avdé
del (della)
prep. art. (av → di + dé → il ) indeclinabile
4
fin
femmina
sostantivo
5
il (la)
art. indeclinabile
6
verkal
funzione
sostantivo
7
knu-nag
è
knu → essere - nag (verbo indicavo presente)
8
hik-gløn
figliare (fare figli)
hik (verboi infinito presente) - gløn → figlio
9
isk-ves
non sensa (non ha senso)
isk → senso - ves (privo)
All:
9
All:
9
All:
9

i nani delle montagne non possono affrontare le sfide della vita senza cooperare
dé knegark-if døv hik-møg-ikte dé kalmot-if avdé ark disvid
A
B
C
1
il (i)
art. indeclinabile
2
knegark-if
nani delle montagne
knegark → nano delle montagne - if (plurale)
3
døv
non
avv. per la costruzione delle frasi negative
4
hik-møg-ikte
possono affrontare
hik (verbo all’infinto) - møg → potere - ikte → affrontare
5
il (le)
art. indeclinabile
6
kamlot-if
sfide
sost. kamlot → sfida -if (plurale)
7
avdé
del (della)
prep. art. (av → di + dé → il ) indeclinabile
8
ark
vita
sost. ark → vita
9
disvid
senza
dis (contrario) - vid → con
10
sølarvor
collaborazione
sost. søl → insieme - arvor → lavoro
All:
10
All:
10
All:
10

Se i giocatori faticano a comprendere le regole, è probabile che il gioco venga interrotto
iv dé vlik-dor-if drøhet-nag ak hik-fjiork dé harøvg-if hef-luvtag dé vlik frøndag
A
B
C
1
iv
se
congiunzione
2
i
art.det. indeclinabile
3
vlik-dor-if
giocatori
vlik → gioco - -dor (ruolo, persona) - if (plurale)
4
drøhet-nag
faticano
drøhet → fatica - nag (verbo indicativo presente)
5
ak
a
prep. sempl.
6
hik-fjiork
comprendere
hik (verbo infinito) - fjiork → comprensione
7
le (il)
art.det. indeclinabile
8
harøvg-if
regole
sost.
9
hef-luvtag
probabilmente
hef (avverbio) - luvtag → probabilità
10
il
art.
11
vlik
gioco
sost.
12
frøndag
interrompe
All:
12
All:
12
All:
12


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La collaborazione tra Daniele e Davide si concretizza in video chiamate durante le quali si definiscono gli elementi fondamentali della lingua che permetteranno:
a Daniele di completare la grammatica scritta sulla lingua del Nanesco
a Davide di avere spunti per la creazione dei video da pubblicare
curiosità e caratteristiche e spunti per altri contenuti
  • una lingua inclusiva (nessun genere dominante)
  • tante parole per descrivere le fasi della vita (vista la longevità dei nani)
  • la lingua madre impone il modo di pensare? (esempio film arrival)
  • Il nanesco ha una visione del tempo più rallentata e dedicata ai dettagli
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