Sonorizzare un audiolibro: intervista al compositore Alessandro Ponti

Maestro di musica, compositore, musicista poliedrico… Alessandro Ponti è responsabile del reparto musicale per la sonorizzazione dell’audiolibro Soeliok. Il respiro della terra. Un progetto unico in Italia, un vero e proprio universo dove coesistono il libro cartaceo, l’eBook, l’audiolibro sonorizzato e presto tante altre novità.
Cosa significa creare le musiche per un audiolibro? Da dove si parte e come si integra la voce del narratore nella trama musicale? Ne abbiamo parlato con Alessandro, indagando anche il suo importante background culturale.

Buona lettura!

Che studi hai fatto per diventare ciò che sei oggi?

Un diploma in pianoforte, uno in clavicembalo (la mia passione era lo studio delle prassi esecutive e degli strumenti originali); tanto studio da autodidatta di diverse materie formative per un compositore (soprattutto contrappunto e orchestrazione), un Master of Arts in composizione, preso successivamente agli studi di strumento, e una laurea in lettere in parallelo agli anni di conservatorio. E una masterclass piuttosto fondamentale di “musica per l’immagine”.

alessandro ponti suona il pianoforte per comporre le colonne sonore di Soeliok

Componi, insegni e suoni… quale fra queste attività senti più tua?

Sono mondi che si compenetrano, ma quella essenziale è la composizione.

Da quanto tempo fai questo mestiere?

Ho iniziato a scrivere per le immagini nel 2006 (il mio primo lavoro è stato un documentario) e nel 2009 ho cominciato a lavorare anche nel settore dei videogiochi. L’attività si è diversificata molto in questi anni (film, altri documentari, musica classica, lavori di arrangiamento), ma si è anche evoluta verso una mia maggiore consapevolezza stilistica.

Oltre alla composizione “classica”, quindi, ti occupi anche di musiche per videogiochi?

Il mondo dei videogiochi fondamentalmente offre al compositore la possibilità di ‘perdere’ la linearità della forma (da A = l’inizio del pezzo a B = la sua conclusione) e approdare a una struttura formale ‘aperta’ e non-lineare. Per ogni segmento formale occorre definirsi e definire di volta in volta le ‘regole’ che lo collegano ad altri segmenti. Questo genere di tecnica si chiama composizione adattiva e rientra nel concetto di aleatorietà della musica. 

Quanto è importante essere un musicista, prima di essere un compositore?

La musicalità è il tratto comune di ogni compositore, non se ne può fare a meno, pena la sterilità del prodotto o dell’opera.

Potresti farne a meno della tecnologia?

Ho avuto una formazione tradizionale sulla musica e ho imparato a immaginarla con il mio orecchio interno (relativo, non assoluto!) e a scriverla su carta. Essendo innanzitutto un musicista, nell’ipotesi di una catastrofe termo-nucleare-globale potrei continuare a fare e a scrivere musica anche ripartendo da strumenti quasi ‘preistorici’. Tuttavia, faccio largo uso di ogni tecnologia di cui posso disporre, personalizzandola, per creare o ricreare il mio mondo sonoro (DAW, software, samples, controller MIDI e così via). 

Interessante, prendo nota.

Che strumenti usi per scrivere la musica?

La scrittura a mano (su carta giallina e con matita HB) è per me fondamentale, anche quando scrivo musica per immagini (e con questo intendo anche per un progetto come Soéliok, dove le immagini non sono fornite da un video, come generalmente accade, ma sono create dalla narrazione dell’autore e rese ancora più ‘reali’ dalla voce di Carlo Valli). L’obiettivo è quello di rappresentare il più fedelmente possibile quella musica interiore che accompagna l’immagine e l’emozione create in me dalla storia (sempre nel contesto stilistico-musicale che abbiamo definito per Soéliok). La mano permette di lasciar fluire l’idea con più chiarezza e fluidità e il vedere questa idea che prende forma sulla carta permette di controllarne la forma, il suo sviluppo nello spazio ovvero nel tempo. Quando scrivo musica ‘classica’, destinata cioè a una esecuzione in concerto, preparo a volte il lavoro di scrittura con schemi, piccoli testi e anche semplici disegni proprio per delineare la forma globale della composizione, il suo percorso (più o meno complesso) formale. Per raggiungere poi una qualità professionale nella partitura, utilizzo un software. Da pochissimo ho iniziato a usare Dorico di Steinberg, con cui finalmente ho ritrovato molta di quella fluidità che ho sempre perso nel passaggio al computer. E moltissime altre cose che questo software riesce a fare!

Chi sono gli artisti che ti hanno influenzato?

Principalmente Debussy, Stravinsky, Mozart, i Weather Report e Joe Zawinul.

Che musica ascolti quando non sei in modalità lavorativa?

Musica sinfonica (in questo momento specialmente del periodo romantico e del Novecento), quartetti d’archi del Novecento, rock (classico, amo il suono Marshall degli AC/DC), jazz (Blue Note anni ‘50/‘60, Frank Sinatra degli stessi anni – pochi (ri)conoscono quanto swing avesse quell’uomo), southern blues/rock.

Chi vince tra l’organo e il pianoforte?

L’organo Hammond. Non c’è sfida, il suo suono ha qualcosa di spirituale per me.

Insegni informatica musicale: in cosa consiste questa materia?

È declinata come la ‘teoria’ applicata (in Logic) che funge da base per le simulazioni orchestrali con sample.
alessandro ponti in una sperimentazione sonora con le corde del pianoforte

Soeliok è il primo progetto in cui collabori con ZoneCreative?

No, in passato io e ZoneCreative avevamo lavorato insieme a un video commerciale-industriale, per il quale abbiamo prodotto una canzone scritta ad hoc.

Come hai reagito alla proposta di sonorizzare un audiolibro?

Ne sono stato al tempo stesso profondamente attratto e intimorito. Attratto per il genere richiesto (orchestrale fantasy) e ancora più ‘galvanizzato’ poi dall’ambiente stesso di lavoro. Intimorito dalla mole di lavoro e quasi scettico per il  fatto di non aver mai fatto o visto nulla del genere.

Come ti sei trovato a lavorare con ZoneCreative?

Mi sono trovato molto bene. Nel corso delle settimane precedenti, avevo avuto il piacere di aiutare Daniele e Davide a definire suoni, software e qualche controller specifico necessari per la produzione di colonne musica, di soundtrack orchestrali, aiutandoli a creare il vero e proprio reparto musica per immagini di ZoneCreative. Già dopo i primi minuti di lavoro e grazie anche alla loro amicizia e disponibilità, ho iniziato a percepire in quel luogo un’atmosfera incredibilmente positiva e di grande ispirazione per creare musica. Dal punto di vista professionale, poi, ho riconosciuto in loro la mia stessa attenzione per i dettagli e lo stesso gusto per il bello, ritrovando quella potente affinità che avevo assaggiato con il primo  progetto musicale (Aeris).

Tutto parte dalla scrittura

Daniele ti ha scelto anche per la tua laurea in lettere. Secondo te è servita?

Io credo che sia sempre utilissima, anzi fondamentale, in musica in generale e in particolare nella musica applicata, come in questo lavoro. Il tratto fondamentale è che si tratta di narrazione, per la musica come per il testo, e che il risultato finale dipende dal modo di comunicare obiettivi, emozioni e situazioni con il mezzo testuale, con quello grafico/artistico e con quello musicale.

L’audiolibro ha molte situazioni e personaggi, avete stabilito delle regole?

Abbiamo impostato griglie chiaramente definite, anche se flessibili, per descrivere i personaggi, i mood o le situazioni, che potessero guidare poi la composizione come una vera e propria ‘mappa’ formale già tracciata.

Avete pianificato sin dall’inizio di sonorizzare tutto il romanzo?

No, si pensava di sonorizzare solo alcuni capitoletti ‘master’ e poi derivare dei background musicali meno importanti per gli altri capitoletti. In corso d’opera, però, Daniele e Davide sono rimasti così soddisfatti dal risultato che hanno deciso di sonorizzare l’intero audiolibro. Il lavoro è stato decisamente più impegnativo, ma per me è stata una soddisfazione maggiore. 
alessandro e daniele che lavorano ad una colonna sonora di Soeliok

Daniele è molto attento alla narrazione musicale. Come avete approcciato il lavoro?

Innanzitutto, ogni personaggio ha un motivo che lo contraddistingue, un motivo originario che poi prende diverse forme o declinazioni a seconda di ciò che accade nel testo. L’uso dei cosiddetti leitmotiv è una tecnica molto utile e tradizionale (cfr. Wagner o John Williams) proprio per creare materiale musicale e dargli una forma intelligibile da parte dell’ascoltatore.

Vi siete ispirati a qualche colonna sonora in particolare?

Abbiamo inizialmente attinto più dalle colonne musica (o colonne sonore) per il cinema e tv come Dragon Trainer, Il signore degli anelli, Vikings e qualche altra soundtrack. Daniele ha fatto un vero e proprio lavoro di music editing iniziale per sperimentare alcune sue idee già in fase preliminare (prima ancora di farmi iniziare il lavoro vero e proprio). Jacopo Mazza aveva già composto il tema di Fiòrderik, quello che sentirete spesso insieme ai miei altri temi. Io ho ampliato lo spettro di referenze e di ascolti dopo le prime bozze, per seguire alcune caratterizzazioni che intendevo utilizzare. In generale abbiamo attinto dall’impressionismo musicale, Debussy, certe armonie e orchestrazioni degli anni ‘90 (alla Alan Silvestri), un po’ di Harry Potter (imprescindibile per il genere fantasy, ormai).

Come ti sei interfacciato con Daniele? Avevate un metodo di lavoro specifico?

All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, perché lui non ha tutte quelle connessioni che hanno i Borg (questa citazione arriva dall’universo di Star Trek. In sostanza i Borg sono esseri super-connessi, N.d.R.). Poi, con l’aiuto di Davide, abbiamo scoperto che funzionava anche con il bluetooth e da lì è filato tutto liscio. Abbiamo solo ancora qualche problema a fargli leggere la musica…

Ai posti di combattimento!

Che tipo di attrezzature avete usato?

Abbiamo usato Logic e Cubase. In Cubase, essendo il mio principale sequencer di lavoro, ho creato le sequenze e le orchestrazioni; Logic ha funto da timeline di lavoro, da scrivania di lavoro dove portare tutti i contributi musicali e sonori e montarli con la voce di Carlo Valli, che era stata registrata negli studi di ZoneCreative proprio in Logic. Alla fine di agosto 2019, all’inizio del lavoro, ho adattato il mio template orchestrale personale alle nuove library acquistate da ZoneCreative (alcuni nuovi elementi di Spitfire Audio, poi Cinematic Studio Brass e Strings), creando quello che sarebbe stato il template di lavoro. In aggiunta, attraverso Vienna Ensemble Pro sul mio portatile, ho utilizzato alcuni strumenti a modelli fisici come gli SWAM Woodwinds e lo SWAM Cello di Audio Modeling. Ho usato anche un keyboard controller Doepfer di ZoneCreative, qualche volta una Seaboard Roli e i controller per le automazioni MIDI di Palette Gear.

Hai letto il libro prima di iniziare il lavoro?

Certo! Ho letto l’intera trilogia in un weekend, in preparazione del lavoro. Ma è stata una lettura tutta d’un fiato, appassionante!
daniele disegna lo schema per la sonorizazione dei capitoli dell' audiolibro

Soeliok prima di essere un racconto è un universo, si percepisce nella storia?

Sì, almeno per me, molta parte del piacere nel leggere questo testo mi arrivava proprio dal sentirmi calato in questo universo.

Hai un personaggio preferito?

Senza dubbio Nodfri!

Qual è il tema musicale di cui sei più soddisfatto?

La mappa e alcuni sviluppi del motivo di Mira ed Ebak.

Avete previsto anche un’altra diffusione per le musiche?

Sì, prevediamo innanzitutto di riprendere in mano tutte le musiche (credo dopo aver ultimato il lavoro su tutti e tre i libri) per produrne una versione ‘album’, contenente alcune suite che possano narrare la storia di Soeliok con le sole musiche. In questa fase intendiamo anche ri-registrare alcuni passaggi, speriamo anche con un’orchestra, e rifare un mix ad hoc. Parallelamente, ho proposto a Daniele di creare una raccolta di pezzi facili (per pianoforte o per pianoforte e violino e così via) contenente i motivi principali di Soeliok per uso nelle scuole di musica o di semplici appassionati.

In un audiolibro la voce del narratore è sempre presente: la composizione ne è influenzata?

La composizione è assolutamente influenzata. Innanzitutto, come la tradizione cinematografica insegna, si cerca di evitare la zona dello spettro sonoro in cui agisce la voce del narratore, di solito la zona media del campo sonoro. Anche l’attività presente nella composizione, la frequenza delle note, il movimento interno e la “densità” della composizione subiscono un effetto. E l’orchestrazione: funzionano cose semplici, e più rarefatte sono più funzionano meglio di continue tracce molto attive e piene di note. D’altro canto, si cerca sempre lo spiraglio (per esempio tra una frase e l’altra) in cui ‘piazzare’ un accordo o una sonorità con più dinamica, in modo che il mix sia già molto dinamico e attivo nella composizione stessa.

Prima di tutto... accordiamoci!

Anche Daniele è musicista: ha interferito con la tua creatività?

È stata molto utile e stimolante. In questi tipi di lavoro amo molto la collaborazione o semplicemente il poter prendere alcune suggestioni musicali e portarle dove non si era pensato inizialmente.

Sei soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora?

Sono molto soddisfatto, anche perché le strategie (compositive e più propriamente tecniche) adottate per coprire una maggior quantità di audiolibro si sono rivelate davvero efficaci.

Come vi organizzerete per sonorizzare il secondo e il terzo libro della trilogia?

Abbiamo già alcuni motivi propri del secondo libro e ovviamente quelli creati per il primo libro che potete sentire per intero nel web book. Il modo di lavorare si è rivelato efficace, ma possiamo migliorarlo ancora. Dal mio punto di vista, spero di poter semplificare ulteriormente la linea di lavoro sempre senza compromettere la qualità e la profondità delle tracce prodotte. Speriamo di riuscire a sostenere la produzione del libro 2 e 3 con una campagna di crowdfunding che ci permetta di registrare dal vivo ancora più materiale. Qualche motivo o tema con un’orchestra non sarebbe male, anche in previsione dell’album! ZoneCreative poi si presterebbe moltissimo a fungere da centro anche musicale (dove far incontrare, far suonare insieme e registrare musicisti classici locali e non, dove creare un ensemble che possa essere coinvolto in ogni produzione musicale dell’agenzia).

Finito il lavoro su Soeliok tu e ZoneCreative avete in mente altre collaborazioni?

Abbiamo molte idee di collaborazioni insieme. Stiamo parlando di registrare di più, di fare video musicali e musica per videogiochi. Ma non voglio rivelare di più.

Ultima domanda: cosa possiamo fare per far suonare Daniele anche in altre tonalità diverse dal mi bemolle?

Non ho una risposta, il mondo accademico sta indagando la questione da anni, ma vedremo a breve se Davide, nelle lezioni di pianoforte del “Cattivissimo Me” Maestro Ponti, saprà muoversi con agio anche in re maggiore.

Grazie ad Alessandro per averci raccontato un po’ di più sul mondo della musica e della composizione per un progetto editoriale particolare come l’audiolibro. 

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